Da Muhanga le ultime notizie di Luisa Bertuetti

Sono tornata in RDC dopo due anni e ciò che immediatamente mi ha colpito è l’immutabilità, come se il tempo si fosse fermato. Anche i bambini crescono più lentamente qui.  E’ sempre un’emozione fortissima, nel bene e nel male, soggiornare a Muhanga. Come sempre Giovanni e Concetta aprono le porta di casa loro e mi danno ospitalità.

In questi ultimi anni la situazione politica non è molto migliorata, nella foresta tutt’attorno si nascondo e ormai vivono i ribelli di ogni fazione che continuano la loro guerriglia, troppo spesso a discapito degli abitanti di questa regione. La vita nell’incertezza della propria incolumità e nella povertà non è di certo facile. Ma il mondo continua a girare, qui ad altri ritmi certamente (e forse più umani?) e Giovanni e Concetta insieme alla popolazione locale continuano a portare avanti con dedizione diversi progetti. Innanzitutto la “colazione dei bambini” per arginare la mal nutrizione infantile, idea nata dopo aver notato che molti bambini a scuola si addormentavano per la fame. Ogni giorno in mattinata viene distribuita una pappetta di mais e soya chiamata buyi. Osservare i bimbi che la mangiano ogni mattina è uno spettacolo di pura gioia.

Un’altra iniziativa è il “pranzo dei bambini”, in cui mamme volontarie cucinano fagioli, patate, bugali e maiale per i bambini del villaggio. Spesso sono in più di novecento, ordinati e sorridenti si dispongono sulle panchette in attesa del luculliano pranzo.

Sono poi state aperte delle aule per l’alfabetizzazione dei profughi: anche durante il periodo estivo, diversamente dalle scuole, i maestri hanno proseguito la loro attività in queste classi miste di bambini dai 7 anni fino ai 14, che volenterosi piegati sulle loro lavagnette con un pezzo di gesso minuscolo carpivano i fondamenti della lingua Swahili.

Anche per quanto riguarda le attività del dispensario hanno preso il via nuovi progetti: per prima la piccola sala operatoria, e il conseguente arrivo di un medico. La sala è attiva soprattutto per i parti cesarei, sollevando così le donne gravide dal tragitto di quaranta km verso Mbinigi che in precedenza dovevano percorrere. Inoltre, è iniziata la costruzione di una nuova ala, per creare nuovi posti letto. Le ben avviate attività della maternità, del piccolo laboratorio analisi e della dentisteria procedono positivamente.

Nonostante queste positività restano grosse difficoltà per lo sviluppo del villaggio: la popolazione verge ancora in uno stato di povertà, appunto dovuto alla precarietà delle condizioni di vita. Le attività dell’officina meccanica e della falegnameria faticano a decollare e a essere autonome e l’alcolismo, diffuso tra gli uomini soprattutto, resta un problema sociale forte.

Ma a darci speranza, resta il grande sorriso dei bambini e la vitalità di questa gente che, nonostante tutto, è generosa e accogliente. E ti entra dentro.

Luisa Bertuetti