Contributo per lo sviluppo del progetto

Giugno 2006   Contributo per lo sviluppo del progetto di Loris Lotti

A Mlali ho trovato un’ottima sistemazione logistica presso la missione, come già è noto a tutti, la grande ospitalità e disponibilità di padre Francesco e Carlo ti mette subito a proprio agio e ti da un senso di rassicurazione in un luogo dove l’insicurezza e la mancanza di tutte quelle certezze che noi siamo abituati ad avere è stata la prima sensazione che ho avuto all’arrivo in questa missione sperduta.

L’attività odontoiatrica non è iniziata nel migliore dei modi in quanto non funzionava né l’autoclave né la lampada del riunito e non c’erano lampade di ricambio, così ho dovuto lavorare per 15 giorni con una lampada da tavolo attaccata al braccio del riunito.

Ringrazio anche Juma, l’odontotecnico del luogo, che si è prodigato come assistente, magazziniere, tecnico e accompagnatore e Ettore, nipote di Otello, che mentre si prodigava a “far funzionare” tutto, si è dovuto improvvisare anche lui assistente dentale peraltro con spiccate doti attitudinali.

La mancanza di risorse umane purtroppo è la nota dolente a mio avviso della nostra missione; se non si riuscirà a trovare un dentista locale credo sarà molto difficile portare avanti il nostro progetto.

L’attività odontoiatrica si restringe ad una attività di tipo estrattivo; il radiografico non funziona al moimento, e le terapie canalari eventuali sarebbero quindi alquanto approssimative; meglio quindi non eseguirle.

L’attività conservativa è ridotta: raramente ho visto carie di prima o seconda classe che non fossero già in polpa.

Un discorso a parte merita poi l’aspetto protesico, e qui vorrei portare il mio contributo e iniziare una discussione.

L’odontotecnico Juma ha acquisito una buona capacità di costruire protesi rimovibili con ganci; a mio avviso però, non si può fornire loro un prodotto che arrechi più danni che vantaggi.

Chi di noi non sa quali sono le conseguenze per quei poveri denti dove vengono ancorati i ganci, oltretutto a filo ?

Per me è stato avvilente vedere il custode del dispensario, tirare fuori dalle tasche due protesi fatte l’anno passato e sentirmi dire che dopo aver messo quelle ,si muovevano anche i denti che prima erano sani !

Capisco che parlare di protesi fissa non sia facile, ma a mio avviso sarebbe forse più opportuno preparare i denti e mettere dei buoni provvisori che Juma potrebbe  imparare a costruire, anche perchè spesso ho visto protesi parziali ” i famosi ragnetti ” applicati per sostituire uno o due denti.

E’ una semplice idea…

Un altra necessità  fondamentale è trovare una persona che si occupi dei materiali e della manutenzione delle stanze, delle attrezzature e dello strumentario, una assistente tuttofare che in qualche modo venga responsabilizzata alla gestione dell’ambulatorio al fine di mantenere un minimo standard di sicurezza per l’igiene dato che la zona in cui si opera non è esente da patologie di una certa entità e pericolosità per gli operatori e per i pazienti.

La cosa che piu’ mi manca, invece è la bella sala d’attesa all’aperto con orizzonte sulla savana e la calma (come dicono i locali  “pole pole”- piano piano ) con cui si procede durante la giornata.