Rwanda 2017 di Francesca Piscopo
Nel settembre 2017 siamo stati invitati ad operare in collaborazione con l’associazione Smile Mission solidarietà odontoiatrica internazionale, presso il centro sanitario di Gatare – Ruanda, continente africano.
L’odore dell’erba tagliata e le strade pulite di Kigali, (meravigliosa capitale) lasciavano pensare ad un periodo di rigenerazione e sviluppo, rispetto alla persistente sofferenza di una popolazione isolata e disagiata, distribuita in numerosi villaggi e case sparse.
Gatare era la destinazione da raggiungere, una località di montagna a circa 2500 m di altitudine, confinante con la foresta equatoriale di Nyungwe, un territorio coltivato in maniera rudimentale dalla popolazione.
Gli abitanti per prestarsi a cure odontoiatriche erano disposti a percorrere strade sterrate e tortuose, spesso privi di un mezzo di trasporto, con la grinta di un leone e con il cuore di un agnello.
Il centro sanitario era cosparso di anime pure, tappezzato di dolci sorrisi, ricordo il viso di suor Marhie Therese,
madre superiora delle Figlie del divino Zelo, suor Cassiride e il resto delle sorelle;
Ci accolsero con gioia, avevano l’abitudine di svegliarsi molto presto e pregare, disponibili ed organizzative curavano minuziosamente gli scolari che frequentavano l’istituto situato all’esterno della clinica, impartivano educazione, istruzione e programmi scolastici concludendo con giochi e danze.
Suor Cassiride si occupava principalmente di organizzare le escursioni e i rientri al centro sanitario insieme a Kabera il suo braccio sinistro, nonché autista fidato.
Trascorsa la notte arrivammo al centro sanitario di primo mattino, al massimo dell’accoglienza suor Polina ci accompagnò a visitare la struttura dove potemmo nelle apposite camere prepararci ad operare, lì trovammo un piccolo deposito-materiali e tutto l’occorrente necessario.
Le richieste di attrezzature e materiali venivano inoltrate all’estero, le condizioni del riunito non erano proprio ottimali ed assumere un atteggiamento risolutivo avrebbe annientato la metà dei problemi.
Suor Polina gestiva la lista e interloquiva mentre noi conoscevamo i pazienti che indicavano quale fosse la zona dolente.
Terminato il trattamento distribuimmo spazzolini e dentifrici a tutto l’istituto, classe dopo classe, dedicammo tempo ad annotare il tipo di lavoro svolto: conservativa, estrazione e protesi.
Restituire il sorriso e donare parte di se stessi senza ricevere qualcosa in cambio doveva essere ll principio che sorreggeva il concetto di volontariato e noi ne eravamo estremamente felici.
Durante i pomeriggi osservavamo quanta passione avesse il popolo per l’agricoltura, la cura e la conservazione degli alimenti nonostante l’Africa sfiorasse uno dei primi posti in classifica, tra i continenti più poveri del mondo.
Quest’esperienza ci ha spinti a guardare oltre il bianco e il nero, eravamo consapevoli di aver vissuto, per un momento, una storia fatta di persecuzioni, la comunità aveva bisogno della conoscenza che giace alla base di una buona e giusta qualità di vita.
Con affetto e dedizione a tutto il popolo africano.
Francesca Piscopo