Da Fortaleza a Juazeiro e Quixadà la relazione del dott. Francesco Paolo Modugno

 Brasile – 26/07/24 a 29/09/2024

Sono partito per il Brasile con Smile Mission a fine luglio, dopo aver parlato con Daniela Bianchi, la dottoressa responsabile del progetto. Arrivato a Fortaleza, ho conosciuto lì le suor Camilliane che mi hanno ospitato. Loro gestiscono l’ “Associação Maria Mãe da Vida”, dove ho lavorato nei giorni a seguire. L’ambiente è caloroso e sempre pieno di sorrisi, difatti mi sono sentito accolto dal primo giorno. L’ambulatorio di Fortaleza, così come quello delle altre città dove sono stato, si trova all’interno dell’associazione dove le suore organizzano i corsi e le attività per le donne che ne fanno parte. È stato bellissimo vedere come delle donne con grandi problemi al di fuori di quella porta, una volta entrate nell’associazione si sentissero sicure e volute bene. In ambulatorio ho conosciuto un sacco di donne e bambini, ognuno con la sua storia, grazie ai quali mi sono portato a casa tanto altro rispetto a quello che può dare lavorare “semplicemente” come dentista. Juazeiro do Norte, la mia seconda meta, è situato nell’entroterra. A differenza degli altri centri, possiede due sedi: il “Centro de Convivência” ed il “Centro Terapêutico”. Nel primo si svolgono i corsi e le visite mediche, tra cui quelle odontoiatriche; nel secondo risiedono delle donne tossicodipendenti che, con l’aiuto delle suore e di altri volontari, cercano di uscire dal tunnel della droga. Le storie di quelle donne ed il loro desiderio di cambiare mi hanno colpito molto. Ed è da come le suore interagivano con queste donne che ho capito cosa significa davvero il perdono. Quixadà è stata la mia terza ed ultima meta. Qui si trova il centro più piccolo dei tre, in cui la casa delle suore e l’associazione quasi formano uno spazio unico. In questo centro le Irmã Cleidiane ed Irmã Keila hanno particolare attenzione per le donne gravide, spesso ancora ragazzine. Non è facile portare avanti una gravidanza in condizioni di difficoltà economica e sociale, ma grazie al lavoro delle suore era possibile per queste ragazze vedere e puntare ad un futuro più radioso.

 

    

Dal punto di vista clinico mi sono occupato di conservativa, piccola chirurgia e prevenzione con ablazioni del tartaro, sigillature dei solchi e fluoroprofilassi. Ognuno dei tre ambulatori presentava un radiografico e gli strumenti per sviluppare le pellicole. C’era anche un autoclave per ambulatorio e, dopo qualche revisione da parte del tecnico, funzionavano tutte senza problemi. Gli strumenti disponibili sono numerosi, ma sono distribuiti in maniera un po’ confusa tra i tre ambulatori: a Fortaleza c’è un sovrannumero, mentre a Quixadà ne mancano molti. Ho provato a distribuirli in maniera più equa, ma c’è ancora lavoro da fare. I compressori funzionano in tutti e tre gli ambulatori, ed a Juazeiro ne è appena stato comprato uno nuovo, che difatti è il più performante. A Quixadà è presente un problema con la corrente elettrica, per cui al pomeriggio la potenza scende ed il compressore ed il radiografico smettono di funzionare. Si sta lavorando per questo con l’Enel e con il tecnico dei riuniti (volontario).
Durante l’attività sono stato assistito da volontarie che hanno lavorato/lavorano come assistenti alla poltrona: Angelita e Sheila. Vi erano però casi in cui tali volontari mancavano, per cui mi hanno assistito direttamente alcune suore. Nonostante qualche difficoltà iniziale, sono migliorate molto anche loro nell’assistenza.
In ogni caso le attività sono state portate a termine con successo, permettendomi di effettuare più di 240 visite nei tre ambulatori e di aiutare moltissime persone. Gli strumenti ed il supporto non mancano, e la disponibilità delle suore e delle pazienti mi hanno aiutato molto.

      

E poi, dopotutto, come si fa a non sentirsi bene in un paese bello come il Brasile? A Fortaleza è possibile vedere spiagge sull’oceano interminabili ed allo stesso tempo ammirare la grandezza di una grande città, la quarta più grande del Brasile. Juazeiro è una città dalla forte identità culturale, intensamente legata alla figura di Padre Cicero. Qui ho apprezzato la parte storica della città, adornata da belle gite che abbiamo fatto ogni settimana nei parchi verdi del Cariri, la regione dove si trova Juazeiro. Quixadá è il posto perfetto se si adorano le passeggiate ed andare in bici. Il panorama è costellato di pietre (pedras) dalla forma sinuosa e stravagante. E tutto intorno alla città ci sono numerosi parchi da visitare, con cascate e viste strabilianti. Al termine del mio volontariato sono poi andato a fare un viaggio di 6 giorni nella Chapada Diamantina, un parco che si trova nello stato di Bahia, a sud del Ceará. Foreste, montagne, altipiani, fiumi, cascate e chi più ne ha più ne metta. Un’esperienza stancante ma mozzafiato. Sono grato di aver fatto quest’esperienza e di aver conosciuto una realtà del Brasile molto più vera di quella che avrei conosciuto se l’avessi visitato come turista. Ho scoperto anche realtà come quelle dell’associazione Maria Mae da Vida, sature di umanità e altruismo. E infine, soprattutto mi sono divertito un sacco, tra gite, viaggi e discorsi che hanno arricchito tutte le mie giornate di questi due mesi.

 Francesco Paolo Modugno