Chiara, passo dopo passo da Mlali

Hatua kwa hatua, passo dopo passo…


Un mese nel Centro per bambini disabili di Mlali

 

La curiosità.
Il desiderio di vivere una realtà diversa da quella a cui sono abituata.
La voglia di cercare nuovi mondi e capire quale sia la strada che il Signore ha pensato per me.
Credo siano queste le principali motivazioni che mi hanno portato nel mese di ottobre, al Mlali Kituo, nel cuore della Tanzania, ospite dei frati Cappuccini.
Si tratta di una realtà che accoglie bambini con gravi disabilità sia fisiche sia mentali, le cui famiglie non hanno la possibilità di occuparsi.

 

Durante la mia permanenza ho potuto lavorare insieme alle volontarie del centro, che quotidianamente accudiscono i bambini, dandogli da mangiare, lavandoli, facendogli fare fisioterapia, o semplicemente giocando con loro.
Per la prima volta nella mia vita, mi sono trovata ad affrontare la disabilità, e complice la spensieratezza con cui sono partita, l’impatto è stato davvero forte.
Gesti che per le volontarie erano ormai un’abitudine e che compivano con grande naturalezza, a me sembravano forzati: all’inizio nulla di ciò che facevo, mi sembrava giusto.
Ciò che più mi ha sorpreso è stato rendermi conto, che erano gli stessi bambini di cui mi sarei dovuta occupare, a prendersi cura di me.
Mi hanno preso per mano, accompagnandomi in questa avventura, ridendo dei miei piccoli errori e festeggiando con me, quando giorno dopo giorno, sono riuscita ad inserirmi nella loro quotidianità, facendomi sempre sentire amata.
Senza saper parlare, mi hanno insegnato ad usare parole nuove e senza saper camminare, mi hanno insegnato che a volte, per rimanere in piedi, basta mettere un piede davanti all’altro, senza aver paura di cadere. Perché i bambini al Mlali Kituo, di paura non ne hanno mai.

 

Chiara