I perché di un progetto
di Luca Gazzetti
Un sorriso, un movimento muscolare quasi naturale per esprimere, se non gioia, per lo meno serenità, cordialità, disponibilità verso il prossimo.
Così naturale che si dà quasi per scontato che, dietro di esso, vi sia quel supporto chiamato dentatura, che completa questa gradevole espressione dell’individuo verso il mondo.
Ma non sempre è così.
Accade in tante zone del pianeta, anche in terre che si immaginano gaudenti, felici, come il Brasile, paese che si vorrebbe tutto Samba, calcio e spensierato divertimento con bellezze esotiche.
Piabetà, ad appena sessanta chilometri dalla sfavillante e mastodontica Rio de Janeiro è
l’emblema del lato oscuro di una terra ove l’Equità sociale vale solo per un ceto di privilegiati.
Il Sistema sanitario brasiliano può essere sia pubblico che privato.
Il che non deve però trarre in inganno chi pensa ad un servizio simile a quello europeo.
Ciò che è definito Pubblico è un Sistema che non consente un’assistenza sanitaria degna di questo nome a tutti i cittadini.
Chi può permetterselo, preferisce rivolgersi ai privati.
Ma per molti è un lusso impraticabile: impossibile permettersi cure spesso inaccessibili per guadagni a volte scarsi, costretti quindi ad affidarsi ad un sistema che privilegia le prestazioni cosiddette essenziali.
E le cure odontoiatriche non sono considerate tali.
A torto, perché l’importanza di una perfetta dentatura, specie in Brasile ove l’estetica è fondamentale anche per gente che, seppur povera, riesce a mantenere quella dignità di base di chi non si lascia andare, non si abbandona al degrado fisico e morale, non è solo semplice fattore estetico.
A parte i problemi non indifferenti di masticazione, ingestione dei cibi, e di fonetica, una buona dentatura è il modo per presentarsi al mondo, gestire la propria immagine nelle relazioni sociali o professionali, per poter insomma trovare un lavoro.
E lavoro significa sostentamento, affermazione personale, contributo positivo alla società, progresso.
Cosa assai difficoltosa per ragazzi e ragazze ancora nel fiore degli anni già precocemente rovinati, nemmeno trentenni con bocche da ottantenni, incisivi e molari ormai perduti per carie mai curate, un’errata alimentazione e scarsa igiene orale.
Chi assumerebbe mai una persona sdentata o comunque con denti guasti, seppur di aspetto gradevole, che quando parla, emette suoni sgradevoli per la mancanza degli incisivi?
L’importanza del centro odontotecnico diviene così fondamentale, insieme all’attività di SMILE MISSION.
Valerio Corradini è uno dei massimi promotori di questa grande iniziativa di solidarietà in Brasile, a Piabetà.
In qualità di Odontotecnico, più volte ha attraversato mezzo mondo, arrivando a undicimila chilometri dalla sua Scandiano, fino all’emisfero australe non per godersi le bellezze di Copacabana, ma per lavorare.
E duramente.
E, come tanti altri volontari, senza alcuna retribuzione ma, anzi, sostenendo di tasca propria le spese non indifferenti del viaggio.
Ma la solidarietà veramente sentita non ha tempi né guarda ai dettagli.
Viene fatta.
Perché l’unica priorità diviene le cercare di ridare il sorriso a persone che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro e nella società che, altrimenti, non avrebbe mai potuto permettersi di migliorare vedendosi negata ogni possibilità.
Superando non poche difficoltà gestionali in un mondo altrimenti in balia di sé stesso, ove l’arte di arrangiarsi è di ordinaria routine.
Ma lui non si è dato per vinto.
Con una semplice valigia stipata dagli strumenti essenziali del mestiere e molto ingegno, è riuscito a dare nuova linfa vitale a una situazione altrimenti degenerata.
In quelle che dovevano essere vacanze (perché sono ferie quelle che si prendono in Italia i volontari di SMILE MISSION, non permessi retribuiti), ha lavorato senza sosta, permettendosi una sola pausa per il pranzo, arrivando a sera esausto, ma soddisfatto, convinto dell’assoluta giustezza della sua opera perché sa che permette la ripresa della vita.
Ma, come sempre, è la questione economica a dettare legge, al di là delle nobili intenzioni.
Il ricambio da attrezzature datate e spesso mediocri ad altre efficienti, gli arredi e i materiali di consumo per istituire un laboratorio odontotecnico degno di tale nome costano.
E parecchio. Soprattutto di fronte all’ingente necessità di interventi.
Che, è bene ricordare, non si limitano alle semplici protesi: SMILE MISSION cura, oltre ai restauri protesici, un’attenta opera di educazione alimentare e igiene orale, pedodonzia e prevenzione, formando volontari locali per il proseguimento dell’attività, forte del vecchio detto di Confucio “Dammi un pesce e mi sfamerai per un giorno.
Insegnami a pescare e mi sfamerai tutta la vita”.
Occorre denaro.
Che purtroppo non cade dal cielo.
SMILE MISSION vive grazie alla generosità di volonterosi sostenitori, persone di buona volontà che vogliono condividere la loro fortuna con chi non ne ha avuta offrendole una possibilità, una chance per il futuro.
Perché mai sostenere uno sforzo simile?
Appoggiando persone disinteressate la cui unica missione (SMILE MISSION) è riportare il sorriso e, insieme, un briciolo di felicità a chi è preclusa ogni possibilità solo perché nato nel posto sbagliato.
Nello specifico di questa associazione, significa soprattutto sapere di non buttare risorse a fondo perduto, perché ciò che viene dato non si perde nei mille rivoli oscuri cui spesso si maschera la generica parola “solidarietà”.
SMILE MISSION è un investimento concreto per futuri cittadini produttivi in una grande e promettente società, destinata a farsi valere non solo nella regione.